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Venerdì27 Dicembre 2024

Temi di teologia dogmatica - commenti Rev. P. Grigoris Serenian

Il Rev. P. Grigoris Serenian commenta la tesi del diacono Eliseo Djanatchian

"ESAME DI SINTESI 2010 TEOLOGIA DOGMATICA".

 

 

 

Programma

A- Ermeneutica teologica

 

1.         Scrittura e Tradizione: la dottrina cattolica del Vangelo, la fonte di ogni verità salvifica e disciplina di prassi e della sua comunicazione nella S. Scrittura e la Tradizione (Concilio di Trento e Vaticano II). La Tradizione (apostolica, del deposito della fede e vita) e le tradizioni. L'interpretazione della Scrittura nella Chiesa (DV 12, PCB 1993 e 2001). Scrittura e tradizione come fonti della conoscenza teologica del mistero di Cristo (DV 24).

Commento P. Grigoris

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2.         Il Magistero: il magistero ecclesiale nel suo rapporto col sacro deposito della Tradizione e della Scrittura (DV 7,10). L'indefet­tibilità del popolo di Dio nella vera fede (LG 12). Le origini, l'esercizio definitivo, universale-ordinario e non-definitivo del magistero e la risposta ad esso dovuta (LG 25). Il rapporto tra magistero e teologia.

Commento P. Grigoris

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3.         Il rapporto fede-ragione: la fede è dono di Dio, per il quale l'uomo tutto e liberamente accoglie la rivelazione di Dio in Cristo (Vat I: DH 3008-10; Vat II: DV 5). La ragione umana, illuminata dalla fede, può conseguire una certa intelligenza dei misteri della fede, sia dall'analogia, sia dalla connessione degli stessi misteri tra di loro e con il fine ultimo dell'uomo (Vat. I: DH 3016; Vat II: DV 3.6; UR 11; GS 22). Perciò la teologia, come fides quaerens intellectum, instaura tra la teologia e la filosofia un rapporto di "interazione" (FR cap. VI). Allora tenta di mostrare "la credibilità della Rivelazione" (FR 67) come proposta di senso teologica, storica e antropologica.

Commento P. Grigoris

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4.         Il dogma e la sua interpretazione: il concetto/teologico del dogma. Il condizionamento storico delle formulazioni dogmatiche, che non deroga dalla loro verità e validità perenne. La rivelazione fondante, piena in Cristo, e il progresso dogmatico, spec. le forze motrici dello sviluppo. Principi ed orientamenti dell'interpretazione dei dogmi.

Commento P. Grigoris

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B- La dottrina di dio

 

5.         La questione di Dio: Dio esiste? E se esiste: che cosa possiamo dire di lui? Nel contesto attuale, in una cultura segnata dal fenomeno dell'ateismo moderno, questi interrogativi riaffiorano in modo tale da far maturare nell'autocoscienza credente la consapevolezza della necessità di riformulare la "questione di Dio". E accanto a questa consapevolezza, emerge anche la convinzione che una tale opera di riformulazione, non potrà concretizzarsi che nel dialogo continuo e profondo con quanto maturato dalla nostra tradizione teologica nei due millenni di cristianesimo che ci precedono:

-           il recupero delle istanze della "teologia naturale",

-           l'approfondimento del carattere analogico del linguaggio teologico,

-           la rilettura degli argomenti (cosmologico, antropologico, storico-filosofico, ontologico) classicamente intesi come trama speculativa del nostro discorso su Dio,

individuano alcuni punti critici decisivi all'interno dell'area in cui è oggi chiamata a muoversi la teologia, nel momento stesso in cui si attesta fedele al suo compito e si dichiara sempre di nuovo impegnata a parlare in modo significativo e credibile del Dio di Gesù Cristo.

Commento P. Grigoris

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6.         Teologia trinitaria: "Dio è amore" ( 1 Gv 4,8.16). In questa frase possiamo riassumere il mistero della Trinità che si trova al centro della professione di fede cristiana. Il Nuovo Testamento ci mostra il disegno salvifico di Dio Padre realizzato mediante il Figlio nello Spirito Santo. A partire da questa esperienza la Chiesa è arrivata alla formulazione della sua fede in un solo Dio in tre persone (il rapporto fra Trinità economica e Trinità immanente). Le diverse "immagini" della Trinità che si possono scoprire nelle realtà create e in particolare nell'uomo (analogia psicologica, S. Agostino, dell'amore fra le persone, Riccardo di San Vittore) non vanno interpretate come spiegazioni esaurienti del mistero.

Commento P. Grigoris

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C-La dottrina di Cristo

7.         Cristologia e soteriologia: a) il ministero di Gesù: la predica del suo regno; titoli quali il Figlio dell'uomo, Figlio di Dio, Messia; la sua coscienza di Dio come Abba. Le intenzioni di Gesù di fronte alla propria morte; la sua risurrezione; b) l'insegnamento cristologico di Nicea I, Costantinopoli I, Efeso, Calcedonia; c) l'unione ipostatica; la pre-esistenza personale del Verbo; il concepimento verginale; d) i diversi modelli di salvezza, per esempio modello giuridico (Anselmo), sacrificio, modello di sostituzione; l'universalità della mediazione salvifica di Cristo; e) almeno un teologo contemporaneo, per esempio, Rahner, Balthasar, Sobrino, Kasper.

Commento P. Grigoris

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D-Ecclesiologia

 

8.         La Chiesa, sacramento universale di salvezza: a) applicabilità della nozione di sacramento alla Chiesa; b) la Chiesa, "sacramento universale di salvezza" (LG 48); c) necessità della Chiesa per la salvezza (LG 14; DJ IV); d) analogia fra il mistero della Chiesa e il mistero del Verbo incarnato (LG 8); riferimento costitutivo della Chiesa a Cristo e allo Spirito.

Commento P. Grigoris

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9.         La Chiesa come comunione ed il suo impegno ecumenico: a) la Chiesa unita "con vincoli di intima comunione" (LG 13; 23); b) la Chiesa di Cristo "sussiste" nella Chiesa cattolica (LG 8) ed il significato della parola "sussiste" per quanto riguarda la pienezza dei mezzi della salvezza (UR 3) e l'indefettibilità della Chiesa (UR 4); c) la realtà ecclesiale delle Chiese e comunità ecclesiali non in piena comunione col successore di Pietro (LG 8,15; UR 3,13-23); d) l'ecclesiologia di comunione come fondamento per l'impegno ecumenico della Chiesa (LG 13-15; UR 2-4).

Commento P. Grigoris

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E-La dottrina dei sacramenti

10.       Sacramenti in genere. Battesimo e Cresima: i sacramenti come azioni simboliche e santificanti della Chiesa che sono radicate unicamente nella vita e missione profetica di Gesù, e svolte ripetutamente nella potenza dello Spirito Santo. Essi costituiscono la Chiesa sempre rinnovata come la comunità di salvezza escatologica cha fa il memoriale del mistero pasquale di Cristo, partecipa al suo essere e alla sua missione ed anticipa la sua venuta nella gloria. Il Battesimo come primo sacramento di iniziazione cristiana, incorpora il neofito nella Chiesa corpo mistico di Cristo, ed inaugura la vita eterna con lui. La Cresima conferma il Battesimo e conduce il battezzato verso il culmine di iniziazione cristiana: l'Eucaristia. Mediante il Battesimo e la Cresima lo Spirito Santo è ricevuto, ed un carattere permanente è conferito, sì che i christifedeli formino un popolo sacerdotale con un rapporto inscindibile con Cristo e tra di loro.

Commento P. Grigoris

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11.       Eucaristia

La celebrazione dell'Eucaristia è la nostra ripresentazione sacramentale al Calvario, per essere coinvolti salvificamente nel sacrificio unico del Risorto. L'epiclesi eucaristica ci insegna infatti che la presenza reale non è fine a se stessa, ma è dinamicamente ordinata a trasformarci nel corpo ecclesiale, escatologico, mistico, ai ritmi delle nostre comunioni al corpo sacramentale. Faremmo dunque torto alla grandezza del dono se ci limitassimo a una comprensione della presenza reale esclusivamente conviviale e, per giunta, statica. «L'Eucaristia è un dono troppo grande per sopportare ambiguità e diminuzioni» {Ecclesia de Eucharistia 10). Tuttavia, anche se nel tabernacolo la presenza reale resta irrinunciabilmente dinamica, cioè ordinata alla comunione sacramentale a modo di viatico, attraverso i pii esercizi eucaristici ci viene data la possibilità di disporci dinanzi ad essa in atteggiamento prevalentemente adorazionale e contemplativo, al fine di crescere con «stupore eucaristico» (ib. 5-6) nella comprensione del dono.

Commento P. Grigoris

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12.       La penitenza e l'unzione degli infermi: a) parte biblica: peccato e perdono; il problema della sofferenza; atteggiamento e prassi di fronte alla malattia; b) parte storica e insegnamento del magistero; c) parte sistematica: elementi fondamentali e significato teologico della celebrazione della riconciliazione del

cristiano peccatore e dell'unzione degli infermi; elementi di teologia della riconciliazione.

Commento P. Grigoris

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13.       L'Ordine e il matrimonio. Il sacramento dell'Ordine mediante l'imposizione delle mani e l'invocazione dello Spirito, i vescovi ed i presbiteri sono ordinati al sacerdozio gerarchico ed i diaconi al ministero sacro sì che, per servire il sacerdozio comune, siano configurati a Cristo, capo della Chiesa. La grazia dell'Ordine. L'esercizio del triplice ufficio (profetico, cultuale e pastorale). Il carattere speciale, che stabilisce la permanenza del loro rapporto sia con Cristo sia con le membra del Corpo mistico. Studio del fondamento biblico, dello sviluppo storico della teologia e della prassi, e dell'insegnamento del magistero. Il matrimonio: a) parte biblica: sinottici; "clausole matteane"; 1 Cor 7; Ef 5, 21-33, spec. il "grande mistero" (5,32); b) parte sistematica: sacramentalità; unità e indissolubilità; rapporto tra battesimo, fede e sacramento del matrimonio.

Commento P. Grigoris

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F-L’antropologia teologica

 

14.       L'uomo immagine di Dio: "Solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo" (GS 22). Cercando e approfondendo il senso della propria esistenza, il credente si riscopre 'chiamato' (i) a situarsi nel proprio mondo e (ii) a comprendere quest'ambito vitale alla luce della propria fede. Se la stessa creazione invita l'uomo ad appropriarsi della relazione con l'altro e con Dio, suo creatore, l'idea biblica di essere fatto a immagine e somiglianza di Dio incontra la sua completa e perfetta espressione solo in Cristo (Ireneo). Il senso della verità sull'uomo si schiude all'uomo nel rapportarsi a Dio Padre per, con e in Cristo (cf Col 1,15-20): distinguendo tra anima e corpo, sa di essere persona - unica e irrepetibile - chiamata (i) a vivere in stretto rapporto di solidarietà con gli altri e (ii) a tutelare l'intero creato.oppure

L'uomo caduto: "Se l'uomo guarda dentro al suo cuore si scopre anche inclinato al male e immerso in tante miserie che non possono certo derivare dal Creatore che è buono. ... L'uomo si trova diviso in se stesso. Per questo tutta la vita umana, sia individuale che collettiva, presenta i caratteri di una lotta drammatica tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre" (GS 13). Se, fin dall'inizio della storia, l'uomo ha tentato di conseguire il suo fine al di fuori di Dio, ha dovuto anche imparare a convivere con quanto sperimenta come male, cioè non bene per sé (Agostino). Alla luce della salvezza offertaci in Cristo, vede il senso profondo di questa esperienza, sorretto dalla Scrittura e dall'insegnamento della Chiesa: trovandosi sotto la schiavitù del peccato, riconosce il bisogno della redenzione e della ricapitolazione in Cristo.

Commento P. Grigoris

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Commento P. Grigoris

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15.          L'uomo in Cristo: Dio Trino abita in noi per condurre la nostra vita con noi, che siamo aiutati dalla grazia (creata) che è una partecipazione cristiforme alla vita divina, data per seguire Cristo (grazia elevans) e per superare le debolezze della natura caduta (grazia sanans). Nella forza della grazia preveniente e cooperante l'adulto deve prepararsi a ricevere questa partecipazione, soprattutto, ma non unicamente, con la fede, oppure accoglierla quando l'ha ricevuta da bambino. Con questa partecipazione (grazia) Dio ci dà per merito di Cristo la remissione dei peccati e il rinnovamento dell'uomo interiore nella santificazione e la figliolanza con la fede, la speranza e la carità. II rinnovamento interno è fondamento ed obbligo per una vita di buone opere in cui il cristiano cerca di 'essere perfetto come il Padre nei cieli è perfetto' e di lottare contro la concupiscenza, una vita di buone opere che merita la vita eterna. Dio vuole la salvezza di tutti, ma soprattutto dei fedeli. Perciò vuole che tutti arrivino alla conoscenza della verità rivelata nel suo Figlio. Ma concede la grazia a tutti quelli che vivono secondo la loro coscienza, ed accoglie alla salvezza anche coloro che non conoscendolo così vivono.

Escatologia: L'escatologia come trattato specialistico e come prospettiva di tutta la teologia. Al cuore del rinnovamento escatologico: dall'eschaton aWeschatos personale che è Gesù Cristo. La venuta finale di Cristo (parusia) come risurrezione dei morti, giudizio e compimento. L'ermeneutica teologica e cristologica del paradiso, dell'inferno e del purgatorio.

Commento P. Grigoris

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Programma

A - Ermeneutica teologica

1.            Scrittura e Tradizione: la dottrina cattolica del Vangelo, la fonte di ogni verità salvifica e disciplina di prassi e della sua comunicazione nella S. Scrittura e la Tradizione (Concilio di Trento e Vaticano II). La Tradizione (apostolica, del deposito della fede e vita) e le tradizioni. L'interpretazione della Scrittura nella Chiesa (DV 12, PCB 1993 e 2001). Scrittura e tradizione come fonti della conoscenza teologica del mistero di Cristo (DV 24).

2.             Il Magistero: il magistero ecclesiale nel suo rapporto col sacro deposito della Tradizione e della Scrittura (DV 7,10). L'indefet­tibilità del popolo di Dio nella vera fede (LG 12). Le origini, l'esercizio definitivo, universale-ordinario e non-definitivo del magistero e la risposta ad esso dovuta (LG 25). Il rapporto tra magistero e teologia.

3.             Il rapporto fede-ragione: la fede è dono di Dio, per il quale l'uomo tutto e liberamente accoglie la rivelazione di Dio in Cristo (Vat I: DH 3008-10; Vat II: DV 5). La ragione umana, illuminata dalla fede, può conseguire una certa intelligenza dei misteri della fede, sia dall'analogia, sia dalla connessione degli stessi misteri tra di loro e con il fine ultimo dell'uomo (Vat. I: DH 3016; Vat II: DV 3.6; UR 11; GS 22). Perciò la teologia, come fides quaerens intellectum, instaura tra la teologia e la filosofia un rapporto di "interazione" (FR cap. VI). Allora tenta di mostrare "la credibilità della Rivelazione" (FR 67) come proposta di senso teologica, storica e antropologica.

4.             Il dogma e la sua interpretazione: il concetto/teologico del dogma. Il condizionamento storico delle formulazioni dogmatiche, che non deroga dalla loro verità e validità perenne. La rivelazione fondante, piena in Cristo, e il progresso dogmatico, spec. le forze motrici dello sviluppo. Principi ed orientamenti dell'interpretazione dei dogmi.


B - La dottrina di Dio

5.             La questione di Dio: Dio esiste? E se esiste: che cosa possiamo dire di lui? Nel contesto attuale, in una cultura segnata dal fenomeno dell'ateismo moderno, questi interrogativi riaffiorano in modo tale da far maturare nell'autocoscienza credente la consapevolezza della necessità di riformulare la "questione di Dio". E accanto a questa consapevolezza, emerge anche la convinzione che una tale opera di riformulazione, non potrà concretizzarsi che nel dialogo continuo e profondo con quanto maturato dalla nostra tradizione teologica nei due millenni di cristianesimo che ci precedono:

-  il recupero delle istanze della "teologia naturale",

-     l'approfondimento del carattere analogico del linguaggio teologico,

-     la rilettura degli argomenti (cosmologico, antropologico, storico-filosofico, ontologico) classicamente intesi come trama speculativa del nostro discorso su Dio,

individuano alcuni punti critici decisivi all'interno dell'area in cui è oggi chiamata a muoversi la teologia, nel momento stesso in cui si attesta fedele al suo compito e si dichiara sempre di nuovo impegnata a parlare in modo significativo e credibile del Dio di Gesù Cristo.

6.             Teologia trinitaria: "Dio è amore" ( 1 Gv 4,8.16). In questa frase possiamo riassumere il mistero della Trinità che si trova al centro della professione di fede cristiana. Il Nuovo Testamento ci mostra il disegno salvifico di Dio Padre realizzato mediante il Figlio nello Spirito Santo. A partire da questa esperienza la Chiesa è arrivata alla formulazione della sua fede in un solo Dio in tre persone (il rapporto fra Trinità economica e Trinità immanente). Le diverse "immagini" della Trinità che si possono scoprire nelle realtà create e in particolare nell'uomo (analogia psicologica, S. Agostino, dell'amore fra le persone, Riccardo di San Vittore) non vanno interpretate come spiegazioni esaurienti del mistero.

C - La dottrina di Cristo

7.             Cristologia e soteriologia: a) il ministero di Gesù: la predica del suo regno; titoli quali il Figlio dell'uomo, Figlio di Dio, Messia; la sua coscienza di Dio come Abba. Le intenzioni di Gesù di fronte alla propria morte; la sua risurrezione; b) l'insegnamento cristologico di Nicea I, Costantinopoli I, Efeso, Calcedonia; c) l'unione ipostatica; la pre-esistenza personale del Verbo; il concepimento verginale; d) i diversi modelli di salvezza, per esempio modello giuridico (Anselmo), sacrificio, modello di sostituzione; l'universalità della mediazione salvifica di Cristo; e) almeno un teologo contemporaneo, per esempio, Rahner, Balthasar, Sobrino, Kasper.

D - Ecclesiologia

8.             La Chiesa, sacramento universale di salvezza: a) applicabilità della nozione di sacramento alla Chiesa; b) la Chiesa, "sacramento universale di salvezza" (LG 48); c) necessità della Chiesa per la salvezza (LG 14; DJ IV); d) analogia fra il mistero della Chiesa e il mistero del Verbo incarnato (LG 8); riferimento costitutivo della Chiesa a Cristo e allo Spirito.

9.             La Chiesa come comunione ed il suo impegno ecumenico: a) la Chiesa unita "con vincoli di intima comunione" (LG 13; 23); b) la Chiesa di Cristo "sussiste" nella Chiesa cattolica (LG 8) ed il significato della parola "sussiste" per quanto riguarda la pienezza dei mezzi della salvezza (UR 3) e l'indefettibilità della Chiesa (UR 4); c) la realtà ecclesiale delle Chiese e comunità ecclesiali non in piena comunione col successore di Pietro (LG 8,15; UR 3,13-23); d) l'ecclesiologia di comunione come fondamento per l'impegno ecumenico della Chiesa (LG 13-15; UR 2-4).

E - La dottrina dei sacramenti


10.         Sacramenti in genere. Battesimo e Cresima: i sacramenti come azioni simboliche e santificanti della Chiesa che sono radicate unicamente nella vita e missione profetica di Gesù, e svolte ripetutamente nella potenza dello Spirito Santo. Essi costituiscono la Chiesa sempre rinnovata come la comunità di salvezza escatologica cha fa il memoriale del mistero pasquale di Cristo, partecipa al suo essere e alla sua missione ed anticipa la sua venuta nella gloria. Il Battesimo come primo sacramento di iniziazione cristiana, incorpora il neofito nella Chiesa corpo mistico di Cristo, ed inaugura la vita eterna con lui. La Cresima conferma il Battesimo e conduce il battezzato verso il culmine di iniziazione cristiana: l'Eucaristia. Mediante il Battesimo e la Cresima lo Spirito Santo è ricevuto, ed un carattere permanente è conferito, sì che i christifedeli formino un popolo sacerdotale con un rapporto inscindibile con Cristo e tra di loro.

11. Eucaristia

La celebrazione dell'Eucaristia è la nostra ripresentazione sacramentale al Calvario, per essere coinvolti salvificamente nel sacrificio unico del Risorto. L'epiclesi eucaristica ci insegna infatti che la presenza reale non è fine a se stessa, ma è dinamicamente ordinata a trasformarci nel corpo ecclesiale, escatologico, mistico, ai ritmi delle nostre comunioni al corpo sacramentale. Faremmo dunque torto alla grandezza del dono se ci limitassimo a una comprensione della presenza reale esclusivamente conviviale e, per giunta, statica. «L'Eucaristia è un dono troppo grande per sopportare ambiguità e diminuzioni» {Ecclesia de Eucharistia 10). Tuttavia, anche se nel tabernacolo la presenza reale resta irrinunciabilmente dinamica, cioè ordinata alla comunione sacramentale a modo di viatico, attraverso i pii esercizi eucaristici ci viene data la possibilità di disporci dinanzi ad essa in atteggiamento prevalentemente adorazionale e contemplativo, al fine di crescere con «stupore eucaristico» (ib. 5-6) nella comprensione del dono.

12.        La penitenza e l'unzione degli infermi: a) parte biblica: peccato e perdono; il problema della sofferenza; atteggiamento e prassi di fronte alla malattia; b) parte storica e insegnamento del magistero; c) parte sistematica: elementi fondamentali e significato teologico della celebrazione della riconciliazione del

cristiano peccatore e dell'unzione degli infermi; elementi di teologia della riconciliazione.

13.        L'Ordine e il matrimonio. Il sacramento dell'Ordine mediante l'imposizione delle mani e l'invocazione dello Spirito, i vescovi ed i presbiteri sono ordinati al sacerdozio gerarchico ed i diaconi al ministero sacro sì che, per servire il sacerdozio comune, siano configurati a Cristo, capo della Chiesa. La grazia dell'Ordine. L'esercizio del triplice ufficio (profetico, cultuale e pastorale). Il carattere speciale, che stabilisce la permanenza del loro rapporto sia con Cristo sia con le membra del Corpo mistico. Studio del fondamento biblico, dello sviluppo storico della teologia e della prassi, e dell'insegnamento del magistero. Il matrimonio: a) parte biblica: sinottici; "clausole matteane"; 1 Cor 7; Ef 5, 21-33, spec. il "grande mistero" (5,32); b) parte sistematica: sacramentalità; unità e indissolubilità; rapporto tra battesimo, fede e sacramento del matrimonio.

F - L'antropologia teologica

14.        L'uomo immagine di Dio: "Solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo" (GS 22). Cercando e approfondendo il senso della propria esistenza, il credente si riscopre 'chiamato' (i) a situarsi nel proprio mondo e (ii) a comprendere quest'ambito vitale alla luce della propria fede. Se la stessa creazione invita l'uomo ad appropriarsi della relazione con l'altro e con Dio, suo creatore, l'idea biblica di essere fatto a immagine e somiglianza di Dio incontra la sua completa e perfetta espressione solo in Cristo (Ireneo). Il senso della verità sull'uomo si schiude all'uomo nel rapportarsi a Dio Padre per, con e in Cristo (cf Col 1,15-20): distinguendo tra anima e corpo, sa di essere persona - unica e irrepetibile - chiamata (i) a vivere in stretto rapporto di solidarietà con gli altri e (ii) a tutelare l'intero creato.


oppure

L'uomo caduto: "Se l'uomo guarda dentro al suo cuore si scopre anche inclinato al male e immerso in tante miserie che non possono certo derivare dal Creatore che è buono. ... L'uomo si trova diviso in se stesso. Per questo tutta la vita umana, sia individuale che collettiva, presenta i caratteri di una lotta drammatica tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre" (GS 13). Se, fin dall'inizio della storia, l'uomo ha tentato di conseguire il suo fine al di fuori di Dio, ha dovuto anche imparare a convivere con quanto sperimenta come male, cioè non bene per sé (Agostino). Alla luce della salvezza offertaci in Cristo, vede il senso profondo di questa esperienza, sorretto dalla Scrittura e dall'insegnamento della Chiesa: trovandosi sotto la schiavitù del peccato, riconosce il bisogno della redenzione e della ricapitolazione in Cristo.

15. L'uomo in Cristo: Dio Trino abita in noi per condurre la nostra vita con noi, che siamo aiutati dalla grazia (creata) che è una partecipazione cristiforme alla vita divina, data per seguire Cristo (grazia elevans) e per superare le debolezze della natura caduta (grazia sanans). Nella forza della grazia preveniente e cooperante l'adulto deve prepararsi a ricevere questa partecipazione, soprattutto, ma non unicamente, con la fede, oppure accoglierla quando l'ha ricevuta da bambino. Con questa partecipazione (grazia) Dio ci dà per merito di Cristo la remissione dei peccati e il rinnovamento dell'uomo interiore nella santificazione e la figliolanza con la fede, la speranza e la carità. II rinnovamento interno è fondamento ed obbligo per una vita di buone opere in cui il cristiano cerca di 'essere perfetto come il Padre nei cieli è perfetto' e di lottare contro la concupiscenza, una vita di buone opere che merita la vita eterna. Dio vuole la salvezza di tutti, ma soprattutto dei fedeli. Perciò vuole che tutti arrivino alla conoscenza della verità rivelata nel suo Figlio. Ma concede la grazia a tutti quelli che vivono secondo la loro coscienza, ed accoglie alla salvezza anche coloro che non conoscendolo così vivono.

Escatologia: L'escatologia come trattato specialistico e come prospettiva di tutta la teologia. Al cuore del rinnovamento escatologico: dall'eschaton aWeschatos personale che è Gesù Cristo. La venuta finale di Cristo (parusia) come risurrezione dei morti, giudizio e compimento. L'ermeneutica teologica e cristologica del paradiso, dell'inferno e del purgatorio.